Polizia e statualità nel primo Ottocento: l’esperienza lombardo-veneta e la cultura professionale italiana

di Simona Mori

a581f1a0-a453-408a-ac38-5184bd7638e3L’età della Restaurazione vide approfondirsi la distanza fra Stato e società e aggravarsi il problema della relazione fra i due poli. Le formazioni italiane preunitarie rivendicavano poteri assoluti mentre emulavano la monarchia amministrativa napoleonica, rafforzando il governo senza procurarsi una legittimazione radicalmente nuova. La tensione derivante da questa scelta e dalla conseguente esclusione di gran parte della società dalla sfera politica chiamò in causa l’amministrazione di polizia. A questa i poteri pubblici delegarono un complesso di compiti, mossi al contempo dagli intenti repressivi severamente contestati dalla memorialistica risorgimentale e dalla necessità di ottenere franchi riscontri dai governati, senza cedere alle moderne istanze costituzionali.

Il tema è affrontato dapprima focalizzando il caso del Regno Lombardo-Veneto e della sua famigerata polizia, poi aprendo all’area italiana con un sondaggio delle teorie e dei saperi condensati nella manualistica professionale.

 

Simona Mori, professore associato di Storia delle istituzioni politiche all’Università degli studi di Bergamo, si occupa di storia degli Stati preunitari e dell’amministrazione italiana, con attenzione alle articolazioni territoriali e alla polizia. Recentemente ha pubblicato Sicurezza pubblica, in «Storia amministrazione costituzione» 2015. Ha curato, con F. Bonini, L. Blanco, F. Galluccio, Orizzonti di cittadinanza (Rubbettino 2016); con L. Tedoldi, Forme e pratiche di polizia del territorio nell’Ottocento preunitario (Rubbettino 2012).

 

Indice del volume

Premessa

Capitolo primo
Coordinate generali
1. «Sudditi e governanti»
2. Tratti istituzionali della polizia fra antico regime ed età napoleonica: lo stato degli studi
3. Aspetti istituzionali del rapporto governo-governati nel Regno Lombardo-Veneto
4. La polizia lombardo-veneta come tema storiografico

Capitolo secondo
Il caso lombardo-veneto: l’organizzazione della polizia
1. Gli orientamenti a Vienna
2. L’articolazione degli uffici
3. La forza armata
4. Note su attività e percorsi di carriera dei funzionari di polizia
5. Le polizie rivoluzionarie (1848-1849)
6. La riforma della polizia in epoca neo-assolutistica

Capitolo terzo
Un quadro delle norme
1. Spunti dalla cultura amministrativa regionale
2. La polizia nel codice penale austriaco
3. La mappa delle norme di polizia
4. Attribuzioni e compiti
5. Le misure «economiche»
6. Limiti del potere e garanzia degli amministrati

Capitolo quarto
Un’attività di polizia: verificare l’opinione, falsificare l’amministrazione
1. Lo spirito pubblico
2. Ispezione e informazione
3. La pubblica opinione nei rapporti di polizia
4. Uno schema triadico

Capitolo quinto
Gli informatori e la rappresentazione della società
1. L’impiego istituzionale dei confidenti
2. Reclutamento e profili personali
3. Il campo di osservazione: società e popolo
4. Una cultura urbana: lo spazio pubblico e la sua fruizione
5. Il popolo cittadino come ipotetico soggetto politico
6. Questioni interpretative

Capitolo sesto
Saperi di polizia e teorie nell’Italia preunitaria
1. La letteratura settecentesca
2. Le pubblicazioni d’età napoleonica
3. La polizia nello sguardo del penalista: il trattato didattico di Giovanni Carmignani
4. L’espansione del personale nella Restaurazione
5. Il tornante del ’48
6. Un trattato completo sulla polizia: il contributo di Bartolomeo Fiani
7. Epilogo

Conclusioni

Indice dei nomi