Le polizie informali

a cura di Livio Antonielli

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polizie_informaliÈ ormai cosa acquisita che sino all’Ottocento anche i maggiori Stati europei, in linea generale, non disponessero di una vera e propria forza di polizia, o che, quando ne disponevano, questa fosse comunque esile e fragile. Questo assunto contrasta però col numero, questa volta tutt’altro che esiguo, di coloro che a vario titolo erano autorizzati a portare le armi per funzioni spesso le più varie ma che, a volte con qualche fantasia, potevano essere annoverate come funzioni proprie della polizia. Il contrasto tra questi due piani lascia intendere come fossero numerose le autorità che potevano dotarsi di forze di parapolizia, con autorizzazioni concesse a fasce o gruppi particolari della popolazione civile perché intervenissero fattivamente per ripristinare l’ordine o per combattere la criminalità, oppure ancora per svolgere funzioni di sorveglianza atte a mantenere l’ordine in un determinato spazio o territorio. Alla radice di tutto ciò stava il fatto che la società d’antico regime, di fronte alla molteplicità delle sue fonti di diritto, aveva una parallela varietà di situazioni nell’ambito delle quali si potevano riconoscere forme diverse di rottura dell’ordine, nonché un altrettanto articolato e flessibile sistema di risposte volte a ripristinarlo. È appunto questo aspetto delle polizie informali, dunque non direttamente dipendenti dal principe o dallo Stato, che si intende dibattere in questa sede. Si indagheranno i corpi di parapolizia e le relative funzioni, si parlerà di milizie di varia conformazione, di armati di diverse natura e dipendenza, ma anche si affronterà il tema di cosa effettivamente si debba intendere per «polizie informali».

 

INDICE DEL VOLUME

Livio Antonielli
Introduzione e … altro

Marina Benedetti
Forme inquisitoriali di polizia nel medioevo

Marco Gentile
La volontà d’impotenza. Rapporti di forza e gestione del «disordine» nel ducato sforzesco

Letizia Arcangeli
«Come bosco et spelunca di latroni». Città e ordine pubblico a Parma e nello Stato di Milano tra Quattrocento e Cinquecento

Luciano Pezzolo
Fra potere politico e controllo dell’ordine: il capitan grande del Consiglio dei Dieci

Olivier Caporossi
Le fait de liste et l’informelle expérience policière des juges castillans. La culture du renseignement des tribunaux royaux à la cour d’Espagne (1590-1700), une dynamique fondatrice pour l’exercice empirique de la police des Habsbourg?

Daniela Novarese
Il controllo del territorio nella Sicilia dell’età medievale e moderna, fra legislazione regia e consuetudini cittadine

Vittoria Calabrò
Controllo del territorio e corporazioni artigiane nella Sicilia dell’età moderna

Vincent Milliot
Despotisme policier ou réduction de l’arbitraire? Quelques réflexions sur la formalisation des pratiques policières à Paris, XVIIIe siècle

Catherine Denys
La police municipale entre les polices informelles traditionnelles et la police d’État moderne en France au XVIIIe siècle: obstacle ou transition?

Enza Pelleriti
Campieri e controllo delle campagne nella Sicilia dell’Ottocento

Christian Lepage
L’evoluzione del concetto di polizia di prossimità in età moderna e contemporanea: il caso del Belgio (secc. XVIII-XX)

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